Agli Umbri, che secondo molti studiosi fondarono Spello, subentrarono i Romani: elevata a municipio nel 90 a.C. fu rifondata con il titolo di Colonia Julia Hispellum all’inizio del regno di Augusto; a questa fase risale la definitiva strutturazione dell’impianto urbano. Dopo la caduta dell’Impero Romano fu distrutta dai Goti di Totila ed entrò a far parte del Ducato Longobardo di Spoleto.
Spello unisce al suo carattere medievale, con vicoli tortuosi e antiche case in pietra, numerose testimonianze di epoca romana, come la cinta muraria, lungo il cui tracciato si aprivano le porte ancora ben conservate, i resti del teatro, dell’anfiteatro e delle terme. L’abitato è ancora circondato da mura, erette nel 1360 inglobando parte della cinta romana e tre splendide porte: porta Consolare (I secolo a.C.), la porta Urbica (o porta San Ventura) e la porta Venere di età augustea, costruita a foggia di arco trionfale, con ai lati le due torri cosiddette di Properzio a pianta dodecagonale.
Tra gli edifici religiosi è notevole la chiesa di Santa Maria Maggiore (XII-XIII secolo), con grandi tesori d’arte all’interno: sul lato sinistro della navata la splendida cappella Baglioni decorata con affreschi del Pinturicchio e impreziosita da un pavimento in maiolica di Deruta (1566) oltre a dipinti del Perugino.
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